… il cambiamento di stato che più ci interessa è certamente quello che vede il fuoco dei moccoli trasformarsi in cenere. La cenere che sola rimane nella piazza grande di Castignano dopo il rogo al termine della sfilata. Quella fiammella che illumina la lanterna colorata alla fine divampa nella pira che chiude il martedì grasso. Un fuoco che è concretissimo ed insieme intellettuale, ricco di significati simbolici. Una tradizione che seduce chiunque abbia la fortuna di osservarla o, meglio, di farne parte. Una fascinazione, naturale eredità della sfilata dei moccoletti nell’ultimo giorno del carnevale romano. Un fiume di piccole fiammelle per il Corso di Roma che qualche secolo fa rapiva pittori e scrittori, ambasciatori ed intellettuali, giacobini e monarchici. Accorrevano da tutta Europa per seguire di persona questo evento di cui tanto avevano sentito parlare. Avventurarsi alla ricerca del senso della festa di carnevale per comprendere il ruolo del fuoco dei moccoli vuol dire iniziare un inseguimento destinato al fallimento. Il carnevale rappresenta il santo Graal degli addetti ai lavori delle scienze umane ed anche qui più di qualcuno ha perso il senno nel tentativo di rintracciarne senso e principio. L’origine, la storia ed il significato del carnevale non sono semplici da analizzare, ma questo lo si scopre strada facendo, quando il demone della ricerca si è già impossessato del meno adatto degli scudieri.
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