Nel centenario della scomparsa di Eleonora Duse (1858-1924) il Teatro Nazionale di Genova e il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova hanno deciso di ricordare la grande attrice con una serie di iniziative, nel cui contesto s’inquadra la presente pubblicazione, che affianca l’esposizione di cimeli dusiani conservati nelle collezioni dell’istituzione genovese, allestita nel teatro a lei intitolato, sala storica appartenente all’articolato complesso del Teatro Nazionale di Genova. Oltre al ritratto riprodotto in copertina, il lettore trova qui raccolte lettere e fotografie provenienti dai fondi archivistici di altri grandi interpreti quali Adelaide Ristori, Tommaso Salvini ed Ermete Zacconi, nonché dall’archivio di Silvio d’Amico, figura di critico teatrale, che sta alla base della riforma novecentesca del teatro italiano. Materiali che illustrano il confronto tra la giovane grande attrice e i protagonisti della scena, che l’hanno preceduta, e testimoniano, altresì, la peculiarità della società teatrale italiana, che, dai tempi leggendari della Commedia dell’arte e nei secoli a venire sino alla prima metà del Novecento, ha avuto al suo centro attrici e attori incomparabili. Costituiscono un elemento di attualità e parte consistente di questo volume i contributi di una grande attrice dei nostri giorni, Elisabetta Pozzi, che con il suo testo Chi ha ucciso Adriana Lecouvreur? e la sua traduzione dell’Adriana Lecouvreur di Eugène Scribe e Ernest Legouvé, rende omaggio alla memoria di una grande collega nel migliore dei modi consentiti ad un’attrice, dando cioè vita a uno spettacolo, che mette in relazione la scena di ieri con il palcoscenico di oggi. La produzione del Teatro Nazionale di Genova che vede in scena gli allievi della Scuola di recitazione, intitolata a un’altra grande attrice, Mariangela Melato, e diretta dalla stessa Elisabetta Pozzi, rappresenta un segnale concreto vòlto a ribadire quella continuità tra tradizione e innovazione, che costituisce una caratteristica saliente del Teatro Nazionale di Genova.
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