Le tecnologie nella didattica possono essere mediatori per attività in contesti disciplinari e assumere un ruolo autonomo rispetto ai diversi percorsi curricolari. Indichiamo come autonome quelle tecnologie che permettono di sviluppare esperienze che altrimenti non sarebbe possibile svolgere e il cui valore non sta nel permettere la fruizione di mondi fittizi che realizzino il reale attraverso il digitale, ma nel costruire questi mondi. Il testo si divide in tre parti fondamentali. Nella prima (capitoli 1-4) si discute sul significato del termine “tecnologie”, in particolare nella formazione, e sulle modalità con le quali esse, attualmente, sono utilizzate. Ci si interroga su assodate definizioni quali nuove tecnologie (sono veramente nuove o sono spesso delle combinazioni di alcune precedenti; i sistemi MOOC possono essere avvicinati alle teorizzazioni di Illich; la realtà aumentata è una nuova realtà virtuale?), web 2.0 (esiste il web 2.0?). Nella seconda (capitoli 5-10) si indaga il significato del concetto di “tecnologie autonome” attraverso delle focalizzazioni teoriche che conducono verso una diversa accezione di tecnologie, rispetto a quella attuale.Nella terza (capitoli 11-13) si presentano i campi nei quali queste possono avere significative modalità di utilizzo. In particolare è trattato il tema della robotica in campo educativo.
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