Il presente volume si propone di favorire l’approfondimento di alcuni degli aspetti dell’interazione tra l’Umbria e la Cina, dagli scambi diplomatici e istituzionali, alle relazioni culturali, scientifiche e commerciali, in una carrellata di suggestioni che testimoniano di una situazione complessa e sfaccettata, pertanto difficile da cogliere nella sua interezza. I due contributi di apertura delineano lo stato dell’arte nei rispettivi ambiti di competenza, mostrando al contempo prospettive e ambizioni per il futuro: Giampiero Rasimelli presenta la rinnovata azione delle Regione Umbria verso la Cina e Daniele Parbuono ci informa delle ricerche su diversi temi sinologici già avviate presso la Sezione antropologica del Dipartimento Uomo & Territorio e presso la Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia, nonché dei rapporti interuniversitari instaurati di recente con due università cinesi. Il saggio di Valentina Pedone fornisce un quadro inedito delle presenze cinesi in Umbria. Di Umbria in Cina tratta invece Raissa De Gruttola, che incentra il proprio contributo sui primi francescani umbri a essersi avvicinati e ad aver varcato i confini del Regno di Mezzo. Con i tre contribuiti successivi ci spostiamo nel mondo delle arti: Laura Teza dedica il suo studio alla “febbre” delle cineserie che nel XVII-XVIII secolo ha contagiato l’intera Europa e con essa l’Italia; Biancamaria Brumana tratta gli scambi e le reciproche contaminazioni fra l’Occidente e la Cina in campo musicale; Wu Qi ci porta la sua personale esperienza di giovane tenore cinese studente di canto lirico presso il Conservatorio Morlacchi di Perugia. Teresa Severini si occupa invece di commercio dei prodotti umbri di eccellenza in Cina, in particolare di vino. Il volume si conclude con un contributo fotografico dedicato a un viaggio in moto da Perugia a Pechino affrontato da Sperello di Serego Alighieri e con alcune Narrazioni in appendice incentrate più in generale sulle relazioni tra Italia e Cina e curate da Irene Raus, Vanessa Fatucci e Viola Lambiase.
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