Il primo Habermas è un volume in cui Antonio De Simone esamina e ricostruisce – nello stile della narrazione e della postura filosofica che interpellano nella scena del mondo umano i propri “personaggi concettuali” – sia il fare filosofico che si dispiega nel “primo” programma scientifico di Jürgen Habermas mediante una selezione critica della sua vita filosofica incarnata in particolare negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, sia le aree tematiche nei cui confronti egli ha praticato l’intelletto filosofante della sua parola e della suascrittura. Una finalità intrinseca di questo libro consiste anche nel far emergere in filigrana – nella forma di “ritratti di pensiero” – il considerevole contributo che il “primo” Habermas ha offerto nell’interpretare figure rappresentative e temi portanti dellastoria della filosofia, della teoria politica e della teoria sociale moderne e contemporanee attraverso il suo originale metodo metacritico ancora oggi di impareggiabile valore culturale per leggere il destino e i dilemmi della ragione nell’ineffabilità del Moderno. Il “primo” Habermas come autore (nel) contemporaneo è un filosofo che con una peculiare “politicità” non ha mai dismesso di ri-leggere criticamente nella contemporaneità i classici del passato avendo la consapevolezza che gli stessi possono essere considerati nella loro falda filosofica e politica come nella loro contingenza storica dei pensieri “viventi”, “precedenti”, che hanno reso possibile di procedere oltre la “lacuna” dell’ignoranza. Che Habermas abbia la statura del classico e che nel suo essere un “nostro contemporaneo” abbia avuto l’intenzione di pensare e scrivere già come un classico vivente lo deciderà la storia, oltre il futuro. Oggi, comunque, i tempi biografico-intellettuali vissuti dal filosofo tedesco e quelli storiografici della critica sono maturi per consegnare al lettore una monografia autonoma che sappia restituire l’originale configurazione dell’itinerario percorso dal “primo” Habermas e necessaria per la comprensione del suo successivo cammino di pensiero, intrapreso a partire dagli anni Ottanta/Novanta con la sfida intersoggettiva della filosofia e la svolta deliberativa della teoria etico-giuridica e politica, oltre l’esperienza francofortese, nel panorama della cultura filosofica occidentale. Dal ritratto di pensiero di Antonio De Simone emerge con chiarezza che occuparsi di Habermas non è soltanto fare-storia-della-filosofia, ma anche fare-filosofia nell’implicazione che il mondo storico, culturale, sociale e politico comporta per l’interpretazione di importanti problemi aderenti ai fatti e alleforme di vita che connotano l’inquieto vincolo dell’umano.
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