Odoardo Bussini
La popolazione dell’Umbria nei secoli XVII-XIX
Con documenti d'archivio
Settori disciplinari:
SPS_08
SECS_S_04
Isbn: 9788893920223
Pagine: 162
Anno di pubblicazione: 2018
Collana:
Saggi e studi di scienze sociali
Si presenta qui una ricostruzione dell’evoluzione della popolazione dell’Umbria – ai confini attuali – fino al termine del secolo XIX, con l’obiettivo di ampliare la conoscenza dei meccanismi demografici del passato, come è noto assai diversi rispetto a quelli delle popolazioni contemporanee.
Nonostante la quantità di dati disponibili e rilevati in occasione di precedenti ricerche non si raggiungeva un’adeguata copertura dell’insieme regionale; perciò si è deciso di ripiegare su un’area più piccola ritenuta rappresentativa: il territorio della diocesi di Perugia, per il quale si avevano più numerosi dati disponibili e fonti ecclesiastiche certe. Si tratta di una realtà molto consistente: al censimento pontificio del 1853 comprendeva oltre il 36% della popolazione della Provincia e presentava struttura economica e contesto ambientale simili a quelli di altre zone dell’Umbria.
L’analisi, forzatamente campionaria, mostra che, nell’intervallo 1730-1860, la popolazione della Diocesi aumenta di circa il 67%, passando da 53mila abitanti a poco più di 83mila; oltre il 78% nel solo contado rispetto al 35% della popolazione urbana. Andamento simile a quello di altre aree dello Stato Pontificio. Lo sviluppo si manifesta diversificato anche dal punto di vista temporale: nel corso del Settecento la crescita risulta modesta, mentre è più marcata dagli anni Venti dell’Ottocento.
Per l’intero territorio regionale, già le stime del Beloch avevano evidenziato la tenue crescita della popolazione nel passato. Sul finire del Cinquecento si aggirava intorno alle 300mila unità e, pur con vari cicli oscillatori, è restata su tale livello non solo per tutto il Seicento ma fin verso la fine del secolo XVIII. I censimenti pontifici ci dicono poi che dal 1817 al 1853 si è passati da circa 344mila a 422mila abitanti.
Dall’Unità d’Italia i dati censuari ufficiali evidenziano una graduale crescita successiva: da circa 443mila del 1861 a 497mila del 1881; nel quarantennio seguente l’incremento si fa più robusto e la popolazione dell’Umbria, nonostante le perdite migratorie, raggiunge circa 658mila abitanti nel 1921, con un tasso medio annuo del 3,25%, effetto positivo della progressiva riduzione della mortalità.
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