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Fabio Melelli
La pista dei sogni. Federico Fellini tra cinema e circo
In collaborazione con il Comune di Perugia

Settori disciplinari:
L_ART_06


Isbn: 9788893921046
Pagine: 80
Anno di pubblicazione: 2019
Collana: Saggi e studi di cinema, teatro, radio, televisione

L'immaginario di Federico Fellini è più vivo e attuale che mai, come dimostra il successo di tante recenti pellicole che si ispirano più o meno direttamente all’universo poetico del grande regista riminese. Il catalogo della mostra “La pista dei sogni. Federico Fellini tra cinema e circo” vuole restituire una parte, magari minima ma importante, dei temi caratterizzanti l’opera di un cineasta che ha raccontato il mondo con il filtro di una spiccata sensibilità onirica, in cui il gusto per il surrealismo e la metafisica sono stati elementi costitutivi.

Le sfere lignee di Giuliano Geleng, ispirate perlopiù a temi “felliniani”, sospese come sono a mezz’aria, configurano una dimensione “altra”, in cui incontrare un’artista che ha fortemente contribuito alla poetica felliniana, i cui legami con il cineasta romagnolo, personali e lavorativi, erano profondi e ancora oggi fecondi e forieri di eccezionali risultati. Nella mostra e nel catalogo si possono apprezzare anche bozzetti originali di Geleng per pitture di scena e manifesti di importanti film comeRoma, Il Casanova di Federico Fellini e Ginger e Fred.

Nella conversazione riportata nel libro, Geleng aiuta il lettore e lo spettatore della mostra a entrare in sintonia con un genio della settima arte, il cui lavoro è leggibile come fosse un’opera aperta, che stimola continuamente l’intelligenza e la sensibilità del fruitore.

Altro aspetto centrale nella poetica felliniana è il circo, soprattutto quello dei clown, che viene ricostruito in mostra e nel catalogo anche grazie a Leris Colombaioni, esponente di una delle più importanti dinastie circensi del Paese, che tanto ha dato, in termini di generosa disponibilità professionale, al cinema di Fellini.

Il percorso nell’universo felliniano è completato dalle opere di un’artista contemporaneo, Natino Chirico, dalle fotografie che Giuseppe Di Caro ha dedicato ad alcuni dei più importanti collaboratori del regista de La dolce vita e da un disegno originale del celebre fumettista Luciano Bernasconi, che ha riassunto graficamente i temi della mostra.

Informazioni sull'autore
Fabio Melelli (Copenhagen, 1970) è giornalista e critico cinematografico. Autore di numerosi volumi, attualmente insegna Storia del cinema italiano nei corsi di Lingua e Cultura italiana dell’Università per Stranieri di Perugia. Per l’editore Morlacchi ha già pubblicato: Storie del cinema italiano (2002), Altre storie del cinema italiano (2002), Il cinema a pezzi (2007), Sergio Leone e il western all’italiana. Tra mito e storia (2010) e i saggi «Baby Boom»: un film paradigmatico e «Bagdad Cafè» o le nuove frontiere del western nei volumi Partire da sè per intraprendere. Una lettura interdisciplinare di «Baby Boom» (2005) e L’incanto della donna saggia. Il capitale emozionale nell’impresa femminile. Una lettura interdisciplinare di «Bagdad Cafè» (2009).

 

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