Avanti! - 08.02.2004
di
Giuseppe Moscatileggi l'articolo
Un saggio di Marco Milella edito da Morlacchi
Educazione in Formazione
L'ultimo lavoro di Marco Milella, esperto tra l’altro di educazione, psicologia ed intercultura, si concentra in particolar modo sugli aspetti metaculturali di una pedagogia che vuole essere ricerca aperta e creativa.
Proprio nello scrigno della creatività pensando costantemente alle potenzialità del bambino senza dimenticare le abilità dell'adulto il testo trova le sue più fertili espressioni, esplicitando una serie di energie dedicate per anni dall autore al mondo dell'educazione intesa come coevoluzione di individui calati nel ‘gioco’ pedagogico. Si cresce insieme, quasi beffando i confini tra educatore ed educando; inseguendo un continuo spostamento del traguardo pedagogico; scoprendo le mille risorse sia della persona che della comunità in senso lato; sperimentando, ancora, quei luoghi assai dinamici ed estensibili fino al paradosso che caratterizzano il ricchissimo universo di ciò che è relazione.
“Saperi della cultura e agire formativo”, questo il titolo del volume uscito per i tipi di Morlacchi Editore di Perugia, suggerisce in¬somma una via non facile alla formazione ed alla ricerca come frontiera (cfr., per es., p.52), ma una via che se può apparire all'inizio meno agile e sicuramente impegnativa permette di raccogliere dei frutti succosissimi, che poi sono quelli arricchenti dell'esperienza educativa non banale, della scoperta dei miracoli della diversità, del confronto prismatico delle identità (ognuna in sé e per sé parziale) degli uomini e delle donne, dei volti e delle anime dei popoli.
Le stesse parole che Egle Becchi sceglie per invitare alla lettura di questo libro di Milella, anzi la stessa vivacità intellettuale con cui quelle parole ci svelano la magia del ‘provvisorio culturalmente fondato’, vera e propria icona rappresentativa dei sei saggi, ed inoltre la stessa indole metapedagogica dell autore, che si libera bene della zavorra accademica (Cattedra di Psicologia generale dell'Università di Perugia), fanno sì che l'educazione possa essere coniugata appieno ovvero senza troppe riserve e vincendo i tanti pregiudizi retorici sempre in agguato in questo campo con l'orizzonte liberatorio della speranza.
Facebook
Youtube
Instagram