Cristina Galassi
Umberto Palumbo. In gioco con Raffaello
Isbn: 9788893922449
Pagine: 40
Anno di pubblicazione: 2020
Collana:
Saggi e studi di storia dell'arte
Il trompe-l’oeil, come dimostra in queste opere Umberto Palumbo, ha, ancora oggi, qualcosa da dire, una sua innegabile modernità come alcune mostre hanno cercato di spiegare. La sua attualità consiste, come sostiene giustamente Ernst Hans Gombrich, nel legame che unisce pittore e spettatore, “sul reciproco potenziarsi dell’illusione e dell’attesa: la mosca dipinta sul piano di fondo, le lettere dipinte sul portacarte”.
Ogni inganno dell’occhio, financo sulle opere di un Maestro sublime e perfetto come Raffaello, presuppone la presenza di un contesto spazio-temporale e la partecipazione di uno spettatore attivo, che interagisca con l’opera, che la guardi, la studi, la osservi, prima per crederla reale, surreale o forse iperreale, poi, per ammirare l’abilità del suo artefice, quindi per provare attrazione, divertimento, sorpresa paura, ma anche solo per riflettere sul mondo della realtà e delle illusioni.
Nell'anno di Raffaello e del coronavirus, questo piccolo libro ne è testimonianza.
Umberto Palumbo
Sono nato nel 1936 ed ho sempre dipinto.
Frequentavo l’asilo d’infanzia e vinsi un premio di cinque lire per un disegno pubblicato sul Corriere dei Piccoli.
A quattordici anni ho tenuto la mia prima mostra personale nel ridotto del teatro comunale di Cento unitamente al pittore ferrarese Capuzzo che abitava e dipingeva su un barcone lungo il Po.
Studente universitario a Bologna un giorno mi recai a casa di Morandi per mostrargli alcuni miei quadri. Il Maestro mi accolse molto benevolmente e mi consigliò per il meglio. Mi offrì anche un bicchiere di vino. Trasferitomi a Perugia al seguito di mio padre funzionario dello Stato ho conosciuto Dottori che mi concesse la sua amicizia al punto di redigere la presentazione dei miei quadri in una mostra personale.
Ho aderito al movimento dell’arte cinetica nel 1965 ed ho esposto a Parigi con Vasarely. Sono tornato poi alla pittura tradizionale rimpiangendo quell’entusiasmante periodo.
Sono stato nominato nel 2001 accademico di merito per la pittura dall’Accademia di Belle Arti di Perugia. Una graziosa studentessa dell’Università per Stranieri di Perugia, nel 2008, si è laureata in tecnica pubblicitaria discutendo la tesi sulla mia pittura.
Ho tenuto sino ad oggi oltre cento mostre personali ed ho partecipato ad altrettante mostre collettive nazionali e straniere. Ho avuto altresì numerose recensioni su giornali, riviste specializzate e libri d’arte.
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