Mircea Arman, in questo libro, ci prospetta il valore e la funzione di ciò che definisce come “immaginativo”, da intendersi come “facoltà umana, capace di creare non solo un’opera d’arte, ma anche un mondo in sé, visto da una prospettiva implicitamente razionale”. A tale scopo analizza il pensiero presocratico, che qualifica come “poetico”, sino ad arrivare alle visioni filosofiche di Platone e Aristotele. Nel suo excursus, evidenzia l’apporto poetico di Hőlderlin e Rilke, filtrato attraverso Heidegger, passando per alcuni esponenti del Medioevo, come Proclo. Il richiamo dell’Autore è a riscoprire l’essenza della conoscenza, tale che “il principale oggetto del conoscere non deve essere tanto il fenomeno esterno, ossia la realtà nella sua contingenza, ma il fenomeno ricostruito a livello della soggettività, che è l’immaginativo poetico”. Nel suo confluire nella visione poetica di Dante Alighieri, Arman analizza l’importanza della lingua e la funzione della filosofia, per permettere all’uomo contemporaneo di affrontare il problema dell’intelligenza artificiale e per riconsiderare il valore delle dimensioni dell’Essere, intuibili e vivibili attraverso la poesia e la contemplazione.
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