In questo studio viene analizzata la politica religiosa di Diocleziano, che si snoda in modo estremamente coerente a partire dalla sua ascesa fino alla persecuzione. Il filo rosso che attraversa il suo indirizzo religioso è rappresentato da una concezione arcaizzante, dal desiderio di far rivivere i grandi valori e gli dei tradizionali ai quali Roma si era da sempre aggrappata e grazie ai quali era cresciuta. Nell’antica società romana, infatti, la vita pubblica era strettamente collegata alla religiosità e si svolgeva sotto la tutela di divinità protettrici della città e dello Stato, che ne garantivano, con la loro benevolenza, prosperità, grandezza e fortuna. Pertanto a Roma la religione aveva una funzione prima di tutto politica, ogni attività pubblica cominciava con un pensiero religioso. In questo senso, l’atteggiamento politico di Diocleziano nei confronti della religione non solo presenta una continuità e una coerenza nell’arco di tutto il suo regno, ma fu intrinsecamente coerente con tutta la sua complessa opera di restaurazione di quel preciso momento dell’Impero.
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