Nell’espressione “pensiero infantile” abbiamo usato l’aggettivo “infantile” per riferirci agli infanti come soggetti del pensiero. Però possiamo anche intendere il termine “infanzia” in modo più ampio rispetto all’accezione usuale di “tappa o fase della vita”, dopodiché il pensiero infantile non designerebbe solamente il pensiero degli infanti, ma ogni pensiero che marchi una nascita, un inizio, una creazione, una imprevedibilità, una interruzione, un situarsi nel mondo come se fosse sempre la prima volta. È in questo senso che il libro pretende, modestamente, di essere infantile: un aggettivo che, lungi dal preoccupare, mette di buon umore.
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