L’etica della relazione – e con essa la «visione ambientale preveggente» – deve costituire la continua opportunità di superamento dei conflitti stessi e per questo l’uomo soggetto di educazione non è solo ciò che la storia o le forze impersonali possono fare di lui, ma è anche ciò che egli fa o può fare di se stesso. Da questa consapevolezza discende la necessità che la cura sappia farsi responsabilità etica e questa, a sua volta, organizzazione sociale. L’organizzazione sociale deve rappresentare, in tal senso, l’intenzionalità di produrre un sistema che sappia risultare efficace ed efficiente per tutto ciò che deve essere considerato un bene comune, dalla salute all’ambiente, dalla sicurezza sociale all’educazione, dalla formazione professionale a tutte le varie forme dell’espressione culturale.
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