Luigi Alfieri,
Antonio De Simone
Leggere Canetti
“Massa e potere” cinquant’anni dopo
Settori disciplinari:
M_FIL_06
SPS_01
Isbn: 9788860744036
Anno di pubblicazione: 2011
Collana:
Biblioteca di Cultura Morlacchi
Massa e potere (1960) di Elias Canetti, nella sua straordinaria capacità di nascondere le sue quasi seicento pagine nelle pieghe della cultura europea, è un libro titanico perché è uno di quei libri che afferrano i secoli e li scuotono dalle fondamenta. Un libro che dà la caccia al potere in tutti gli anfratti e lo riduce alla fine alla più nuda nudità, alla flaccidità tremebonda e assassina del sopravvissuto, del “potente” che uccide infinitamente non per forza e crudeltà, ma per la più squallida e abietta paura. Un libro che guarda la morte stessa negli occhi dalla prima all’ultima pagina contendendole ogni centimetro di terreno, senza arretrare mai, senza fare nessuna concessione, senza mai avvertire nella lotta contro il nemico per eccellenza invincibile alcun senso di sconfitta. Un libro che scava fino alle radici di tutto ciò che tocca, che insegue, bracca, cattura l’essenziale in tutto ciò che è umano. E anche dove non si è convinti, anche dove si è quasi spinti a lottarvi contro, anche dove si resta insoddisfatti di fronte a magnifiche idee lasciate a metà (una per tutte: la metamorfosi), è uno di quei libri che danno una straordinaria, benefica sensazione di luce limpida e aria pura. Cinquant’anni dopo, Massa e potere sembra scritto oggi. Oggi, che a pochi chilometri da noi, dall’altra parte di quella pozzanghera che è il nostro mare, la massa e il potere si affrontano e si intrecciano esattamente come questo libro racconta, e popoli interi si liberano di colpo della “spina del comando”. Leggere Canetti e il libro della sua vita, Massa e potere, cinquant’anni dopo la sua pubblicazione è la sfida che lancia questa raccolta di saggi: un modo trasversale e critico per reclamare una sua indispensabile Wirkungsgeschichte, che ancora ci «tocca» e ci «inquieta» nella contemporaneità.
Informazioni sugli autori
ANTONIO DE SIMONE, filosofo e saggista, è professore
di Storia della filosofia e Filosofia della cultura all’Università di
Urbino. Con un peculiare stile intellettuale si è occupato del
pensiero filosofico, politico, etico-giuridico, ermeneutico,
estetico e sociologico moderno e contemporaneo; ha analizzato, tra l’altro, il rapporto tra soggetto, conflitto e potere nelle
metamorfosi della modernità a partire da Machiavelli; ha
inoltre contribuito alla ricezione nazionale e internazionale
dell’opera di Georg Simmel e di Jürgen Habermas. È autore
di numerosi saggi e di oltre quarantacinque volumi, tra di
essi, quelli che più ne hanno segnato la ricerca sono: Lukács
e Simmel (1985); Tradizione e modernità (1991, 1993²); Dalla
metafora alla storia (1995); Tra Gadamer e Kant (1996); Habermas
(1988, 1999²); Senso e razionalità (1999); Filosofia dell’arte (2002);
Georg Simmel (2002); L’Io ulteriore
(et al., 2004, 2005³); Oltre il
disincanto (2006); L’ineffabile chiasmo (2007); Intersoggettività e
norma (2008); L’inquieto vincolo dell’umano (2010); Passaggio per
Francoforte (2010); Conflitto e socialità (2011); Conflitti indivisibili (et al., 2011); Dislocazioni del politico (2011²); Dell’umano evento (et al., 2012); Il soggetto e la sovranità (2012); Alchimia del segno
(2013); Machiavelli (2013); L’arte del conflitto (2014, 2016²); Il
ponte sul grande abisso (2015, 2017²); Intervista a Machiavelli
(et
al., 2016, 2017³); L’Io reciproco (2016); Dismisure (2017); Il primo
Habermas (2017²); La via dell’anima (2017); Destino moderno.
Jürgen Habermas. Il pensiero e la critica (2018); Oltre Hermes
(2018); Post res perditas. Discorsi su Machiavelli. Lezioni Urbinati
(2019, 2020
1
); Essere e politica. Dialettica dell’umano (2020);
L’ultimo classico. Max Weber. Filosofo, politico, sociologo (2020).
Nel 2013-14, con l’Abilitazione Scientifica Nazionale, ha
ottenuto l’idoneità a professore ordinario di Storia della filosofia
e di Filosofia politica. Ha ricevuto premi e riconoscimenti
di prestigio per la sua attività scientifica. Collabora con
riviste nazionali e internazionali, di alcune delle quali è
membro del Comitato Scientifico. È direttore di collane
editoriali. Coordina il Seminario permanente di filosofia
e teoria politica, giuridica e sociale. È Socio Ordinario
dell’Accademia Raffaello di Urbino. È Presidente Onorario
del Premio Letterario Nazionale “Umberto Fraccacreta”.
Luigi Alfieri (Siracusa, 1951) è professore di Filosofia politica nell’Università di Urbino. Tra i suoi volumi: Storia e mito. Una critica a Eliade (1978); Nel labirinto. Quattro saggi su Nietzsche (1984); Apollo tra gli schiavi. La filosofia sociale e politica di Nietzsche: 1869-1876 (1984); Il pensiero dello Stato. Saggio su Hegel (1985); Abissi. Meditazioni su Nietzsche (1992, con D. Corradini Broussard); Figure e simboli dell’ordine violento. Percorsi fra antropologia e filosofia politica (2003, con C.M. Bellei e D.S. Scalzo); La Stanchezza di Marte. Variazioni sul tema della guerra (2008).
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