Il raro e sconosciuto volume di don Giuseppe Cernicchi (Castel Rigone 1846 – Perugia 1909), edito a Perugia nel 1882 e dedicato al pontefice Leone XIII, che aveva offerto all’autore «l’occasione di concepirne ed effettuarne il pensiero» - qui ripubblicato, si colloca a buon diritto nella fase iniziale di quella “invenzione” del Mediterraneo, della quale si comincia ai nostri giorni a ricostruire il percorso. È stato merito del sacerdote umbro di presentare l’intera storia del grande mare interno quale confluenza e crogiuolo di culture e civiltà diverse, riconoscendo - pur nel quadro, ovviamente delle conoscenze storiche del suo tempo - apporti e ruoli di ciascuna componente, anche di quelle scaturite da fedi religiose diverse dal Cristianesimo. Nella sua riflessione e ricostruzione storica don Cernicchi si affianca perciò al geografo francese Elisée Reclus che nella Nouvelle géographie universelle (1876) aveva per primo riconosciuto la peculiarità e l’unità del bacino geografico mediterraneo.
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