Questo saggio filosofico di Sergio Guarente è incentrato sull’analisi puntuale e organica del Simposio e del Fedro, tra i più importanti dialoghi scritti da Platone, in cui si dispiega, nel suo immortale splendore, la dottrina dell’Eros del grande filosofo. In particolare, al Simposio è dedicato il primo capitolo del saggio, mentre il secondo capitolo si focalizza sullo studio del Fedro. L’originalità dell’opera va rintracciata nel proposito di approfondire e mettere a confronto, sulla scorta di un’ampia letteratura critica, i principali nuclei teoretici che sottendono i due dialoghi platonici, nell’intento di evidenziare la rilevante influenza del pensiero di Platone sulla concezione occidentale dell’Eros. Tale concezione ha inaugurato una visione dell’esperienza amorosa basata su una “ermeneutica del desiderio” finalizzata alla canalizzazione e al disciplinamento della passione erotica, in funzione quindi di un’ascesi conoscitiva che permetta l’accesso alla Verità e al Bene. Il saggio, dunque, accompagna, con “ardore teoretico”, il lettore nell’avvincente e inebriante viaggio dell’Eros platonico verso il “mare del bello”, in cui si assiste da un lato all’emergere del nesso indissolubile tra Amore e Filosofia, dall’altro alla stupefacente “storia dell’anima”, il cui destino escatologico è permeato dall’esperienza erotica indirizzata all’apprensione della trascendenza della Bellezza in sé o assoluta. Il grande, imperituro messaggio trasmessoci dal Simposio e dal Fedro va individuato proprio nella possibilità, offerta a noi tutti, di ricercare la felicità “navigando” filosoficamente verso il “mare del bello”, l’orizzonte sconfinato e trascendente di una distesa luccicante in cui l’occhio di chi ama ed è riamato resta incantato ed ebbro di gioia nel contemplare la grande Bellezza dello scintillio del sole che si rifrange all’infinito nell’incessante movimento delle onde.
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