La Sociologia e il Diritto, due scienze che dovrebbero amalgamarsi per comprendere realmente di quali norme giuridiche deve dotarsi una società affinché le stesse siano giuste, attualizzate al momento storico ed uguali per tutti i cittadini, senza distinzione o discriminazione alcuna. Principio, quello dell’uguaglianza, caposaldo della Carta Costituzionale, ma spesso richiamato a piacimento di qualcuno e per qualcosa non necessariamente all’indirizzo dell’interesse collettivo. Credo quindi che la Sociologia è in grado di offrire al legislatore il principale strumento necessario per adottare le giuste decisioni; ma spesso adeguare le norme al maturato contesto sociale crea scompiglio proprio tra chi dovrebbe perseguire come primo e unico interesse il rispetto di ogni componente sociale, soprattutto la più debole. Questo libro cerca di mettere in risalto alcune criticità rispetto proprio a come è percepita la società e il diritto nel loro insieme, dove da una parte trovano posto le persone perbene vittime del crimine, dall’altra i criminali, e dove il contesto carcerario non è un qualcosa avulso rispetto alla società, bensì è un tutt’uno con essa stessa e col quale in qualche modo bisogna necessariamente confrontarsi.
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