Sulla complessa e discussa figura di Silvio d’Amico si concentra questa ricostruzione originale fondata su lunghe ricerche d’archivio e ampia documentazione storica. Il tentativo è di superare i toni spesso accesi e polemici che dal secondo dopoguerra in poi hanno accompagnato le varie narrazioni sulla ricca esperienza teatrale di d’Amico. Vorremmo restituire un’immagine viva del grande critico, le cui idee hanno molto condizionato la vita teatrale italiana, esercitando un’evidente egemonia costruita nel corso degli anni Trenta e protratta, anche oltre la sua morte, almeno fino agli anni Sessanta. Per d’Amico, il critico teatrale è «un’artista che lotta per quello in cui crede»: con straordinaria energia e grande passione egli si è sempre battuto per un teatro d’arte che sollevasse la scena dalle questioni strettamente commerciali per esaltarne le funzioni etiche e civili. Con grande pragmatismo e molte mediazioni istituzionali egli ha realizzato importanti innovazioni nella critica scenica, nell’editoria e nelle riviste teatrali, nella riorganizzazione dei luoghi della formazione attorale e registica, nel sostegno a iniziative di qualità (in primo luogo le prime esperienze di teatri stabili per larghi pubblici, intese come alternativa pratica alle tradizionali ‘Compagnie di giro’), a nuovi progetti istituzionali, al finanziamento pubblico delle imprese di qualità. Egli ha difeso il suo ideale di riforma in maniera energica e coerente fino agli ultimi suoi giorni. Consegniamo questo libro – che, in fondo, è anche una storia di una parte importante del teatro italiano del Novecento – alla curiosità e al giudizio dei lettori, convinti che possa essere utile al superamento dell’attuale crisi della scena italiana.
resta aggiornato sulle novità editoriali e sugli eventi Morlacchi
Facebook
Youtube
Instagram