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Arcimboldo perugino - presentazione

Attilio Bartoli Langeli, Daniele Sini
Ottocento anni fa
 
Cinque documenti per la fondazione del Monastero di Monteluce

In collaborazione con l'Associazione Culturale Il Bosco Sacro di Monteluce


Isbn: 9788893920049
Pagine: 80
Anno di pubblicazione: 2018
Collana: Quaderni del Bosco Sacro

€ 10,00

Per celebrare l’ottavo centenario della fondazione del monastero di Santa Maria di Monteluce (1218-2018), l’Associazione Il Bosco Sacro organizza l’esposizione delle cinque pergamene costitutive del monastero. Tutte conservate dall’Archivio di Stato di Perugia, nel fondo Corporazioni religiose soppresse, serie Diplomatico di Monteluce: le proprietà del monastero, compreso l’archivio, furono infatti demanializzate dopo l’Unità. Esse sono presentate nella mostra in foto a grandezza naturale, mentre gli originali sono esposti contemporaneamente nell’Archivio di Stato, in entrambi i casi con brevi didascalie.
Il protagonista di tutti e cinque i documenti è Ugo o Ugolino da Anagni, cardinale e legato pontificio e poi, dal 1227, papa col nome di Gregorio IX. Si comincia con la donazione, fatta al cardinale da un nobile cittadino di Perugia, Glotto di Monaldo, di una sua terra in asio Montis Lucii, perché vi fosse costruito un monastero con chiesa e dimore per le monache. Questo avvenne in un giorno imprecisato del luglio 1218. L’ultimo giorno di quel mese (secondo documento), nel monastero di San Pietro, il vescovo di Perugia, che si chiamava Giovanni, con l’assistenza e il consiglio del cardinale Ugo, diede l’avvio alla costruzione della chiesa concedendo al rappresentante delle monache la prima pietra benedetta. Come terzo documento è presentato l’atto col quale un nipote del primo donatore cedette a papa Gregorio (siamo nel 1228) altre terre intorno alla chiesa, già costruita, per fare spazio al monastero. Gli altri due documenti, del 1219 e del 1222, provengono dai vertici della Chiesa romana: sono un privilegio del cardinale Ugo e la conferma di esso da parte del papa regnante Onorio III, entrambi destinati all’abbadessa e alle monache del nuovo insediamento, che definirono lo status religioso del monastero e il suo rapporto con la Sede apostolica. 
I cinque documenti sono presentati e commentati in questo volumetto in modo più ampio e disteso che nella mostra, per soddisfare (con la speranza di sollecitarne altre) le curiosità dei visitatori e lettori. Per ciascuno di essi si forniscono, dopo la foto, il regesto cioè un riassunto del contenuto con i riferimenti critici, l’edizione diplomatica del testo latino e la traduzione di esso in italiano. Le cinque schede di catalogo sono seguite da Prove di lettura, utili a chiarire i vari aspetti storici e documentari che queste e altre attestazioni rivelano circa gli inizi del monastero di Monteluce. Cioè di quelle pauperes dominae raccolte in comunità che hanno animato e continuano ad animare, nel modo silenzioso e appartato che è il loro, il luogo del Bosco sacro.

Informazioni sugli autori

Attilio Bartoli Langeli (Roma 1944) ha insegnato paleografia e diplomatica nelle università di Perugia, Venezia e Padova, andando a riposo nel 2003. Dal 1977 al 1992 ha coordinato con Armando Petrucci il seminario permanente Alfabetismo e cultura scritta. Dal 2000 al 2012 è stato presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria. Dal 2009 al 2016 è stato coordinatore della Scuola storica nazionale per l’edizione delle fonti documentarie presso l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo. Tra le sue pubblicazioni, numerose edizioni documentarie e le monografie Gli autografi di frate Francesco e di frate Leone (Brepols, 2000), La scrittura dell’italiano (Il Mulino, 2000), Notai. Scrivere documenti nell’Italia medievale (Viella, 2006).

Daniele Sini (Assisi 1978), laureato in Lettere all’Università di Perugia, dottore di ricerca in Storia Medievale presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi su Assisi nel Quattrocento, già allievo della Scuola storica nazionale per l’edizione delle fonti documentarie dell’Isime, è membro dei comitati di redazione del Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria e degli Atti dell’Accademia Properziana del Subasio. Tra le sue pubblicazioni figurano il saggio La signoria di Biordo Michelotti in Assisi (2013), altre monografie, edizioni critiche di documentazione pubblica e privata dei secoli XIII-XIV.

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