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Seleziona la lettera del cognome dell'AutoreBriziarelli Walter
Walter Briziarelli nasce a Perugia il 18 maggio 1913 in via Bella, appena fuori la Porta dei Gigli. La famiglia si trasferirà successivamente in via Bontempi, al civico 19, accanto alla tipografia Benucci.
Nel 1929 consegue la licenza superiore col massimo dei voti presso l’Istituto d’Arte «Ber-nardino di Betto», nella sezione «Decorazione Architettonica». S’iscrive all’Accademia di Belle Arti «Pietro Vannucci» e nel 1931 ottiene il titolo di architetto. Inizia nel 1934, presso l’Istituto d’Arte cittadino, l’insegnamento di Disegno Geometrico e Architettonico, incarico che conserverà fino al 1973.
Dal 1929 collabora col professor Umberto Calzoni al riordino del Museo archeologico di San Domenico di Perugia (oggi Museo Archeologico dell’Umbria); attività che lo vedrà coinvolto fino al 1957. Tale intenso lavoro è documentato dal volume Appunti di artista, contenente i disegni dei reperti etrusco-romani – per lo più chine e acquarelli – che testimoniano il suo appassionato e proficuo impegno al Museo. Il volume fu presentato postumo, con grande successo, nel quadro della v Settimana della Cultura (maggio 2003).
Nel 1946, dopo il matrimonio con Maria Benedetta Meloni, va ad abitare in via Vermiglioli, “dove le rondini entravano da una finestra e uscivano dall’altra”. Nel 1950 si trasferisce al civico 14 di via Guardabassi: può così disporre di uno studio che apre lo sguardo sui tetti di Perugia antica. Nascono i figli Paolo e Giuliana.
Intorno a questi anni collabora, con testi in lingua perugina e caricature graffianti, al foglio «Tramontana», per il quale cura la rubrica C’impanzi? in cui passa al vaglio della satira i personaggi più in vista dell’ambiente culturale e artistico del Grifo.
Dal 1957, terminata la sua attività al Museo, si dedica alla pittura: i paesaggi dolomitici, scoperti durante le vacanze estive a Laggio di Cadore, sono i primi soggetti.
Dopo la sperimentazione sui ritratti di famiglia e la produzione sacra, esposta alle mostre perugine dell’u.c.a.i. dal 1962 al 1965, torna alla rappresentazione del paesaggio dolomitico, appenninico e ai ricordi di viaggio con una pittura sintetica ed evocativa.
La sua opera spazia attraverso un’incessante ricerca di linguaggi che, muovendo dalla passione per l’architettura e per le forme della tradizione, perviene alla sperimentazione dell’astrazione concreta e dell’indagine sul disegno geometrico applicato alla percezione visiva.
Walter Briziarelli muore di malattia a Perugia il 25 maggio 1975.
A ventotto anni dalla sua scomparsa, la figlia Giuliana gli dedica una retrospettiva a Perugia presso la Galleria «Studio Novecento G. Benucci» (aprile 2003). Mostra che viene riproposta a Treviso nell’aprile 2006, presso la sede del Museo di Casa da Noal.
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