Il pensiero di Ernst Tugendhat, autore di spicco nel panorama filosofico internazionale a partire dal secondo dopoguerra, non smette di essere attuale nonostante l’inadeguata attenzione riservatagli dalla storiografia filosofica italiana. La lettura che qui si propone tenta di ricostruire il suo itinerario intellettuale evidenziando gli stretti rapporti che l’autore intrattiene da un lato con la tradizione fenomenologica ed ermeneutica, dall’altro con la riflessione di stampo analitico. In particolare si rileva come nella riflessione di Tugendhat emerga una «svolta pragmatica» che attesta il suo passaggio dalla filosofia teoretica a quella pratica, secondo un’ascendenza di stampo trascendentale e kantiano ben rintracciabile in un percorso che, a partire dall’idea di una «semantica senza soggetto», giunge a riformulare il concetto stesso di «coscienza» nei termini di un fenomeno meramente linguistico.
resta aggiornato sulle novità editoriali e sugli eventi Morlacchi
Facebook
Youtube
Instagram